Il dubbio si insinua dappertutto, ma con una enorme eccezione: non c’è musica scettica (E.M.Cioran)
Mentre la notte sta per lasciare il posto ad un’altra giornata rumorosa, respiro l’aria ancora sospesa, dopo aver aperto le finestre. Noi tutti crediamo di poter sopportare il rumore, nel senso che ci siamo abituati, ma non è affatto vero. Probabilmente non sappiamo che il rumore è polvere viscosa, che copre la nostra capacità di ascoltare la vita, la voce degli angeli.
E’ molto difficile parlare del rumore, chè la nostra mente è occupata in un incessante lavorio per cancellarlo, per toglierlo dalla nostra consapevolezza, in una strategia di selezione. Così è difficile parlare della nostra memoria, piena di scancellature selettive che possiamo spiegarci solo in parte.
Le trappole della nostra mente si somigliano tutte. In qualunque senso essa intervenga nella percezione, ciò che conta è che ci sia una chiara connessione fra ciò che veniamo a sentire e ciò che intendiamo sentire. In questo la nostra ignoranza è inaccettabile: Nella scelta che facciamo tra quel che sentiamo e quel che sappiamo.
La chiarezza è necessaria per una vita appena più che ordinaria. Essa è il prodotto di un rilassamento che deve sempre essere alternato al lavoro. E’ il frutto di una esattezza leggera e flluida, di una precisione induttiva che non lasci spazio al caos. Nei meccanismi della percezione il rumore è ammesso dalla mancanza di precisione.
Sì. Il rumore per me assomiglia,in qualche modo,al panico. quando invade ed occupa tutto lo spazio, riversandovi una percezione oltraggiosa.
Se non scatta il giudizio, se scivolo i anche per poco e sottilmente, in una realtà multidimensionale , quel Rumore in fondo ( mi) sottrae a sè stesso … Mi trovo connessa.
Le vie miracolose (rilasciare i rancore e l’illusione della separazioni), se non sono infinite, sembrano insospettabili, così ?
Mi è successo poche volte, in questo modo, meno difficilmente mi accade attraverso la Commozione e la Musica di un Suono che magari sta al confine col Rumore trascendendolo:
Mi è accaduto,in particolare, una notte di qualche settimana. Sono alla finestra, stavo osservando ed ascoltando. Un albero ancora vestito di foglie , alcune sul prato come un’ombra. Canti di un usignolo (forse)…. Un altro canto ed un altro ancora. Insomma un coro ma… c’è un Rumore. Il Rumore del traffico della tangenziale, in sottofondo… Comunque ascolto il canto, quello degli usignoli e delle foglie. mi commuovo per r quel Rumore spaesato, che partecipa alla Meraviglia. E quasi, non stona…
Forse, non è necessario scegliere, quando chiediamo , nei nostri limiti, al nostro Intento, di collegarsi alla Funzione, quella che ( ci) apre a … Lascio dei puntini. al posto di scrivere il nome di una volontà, che non sia la nostra , e non ignori di questa realtà separata i collegamenti.
Un posto come questo, il tuo, insegnano a non dimenticare !
Grazie.
🙂
kaapi carla,